Climbing towards the top I was feeling the emptiness around me. While proceeding, cold became more and more intense. Wind lashed me strongly and the brightness of the dazzing light almost made me blind while I was deeply marvelled by the astonishing “stage” I ‘d have worked in for some days. Stroke by the immense beauty of the glacier, I got more conscious of the weakness of my human being. The colours of the debris on the slopes, made them appeared even whiter, compared to the darkness of the canyons. The majesty of the glacier, is not only a fiscal one, but also an historical matter. Infact this huge ice creation represents our memory, it keeps our history. It’s him we must seek to ask who we are. To him we must respectfully apply to, if we want to limit the irreversible damages to environment. Unfortunately, we are the only living beings, responsible for the global warming of the earth.
Salendo verso la cima provavo una sensazione di “vuoto”, il freddo si faceva sempre più intenso e avanzando sferzata dal vento ero come accecata dalla luce ma anche dall’imponenza di quello che sarebbe stato per alcuni giorni il “palcoscenico” su cui lavorare. Il fascino del ghiacciaio faceva emergere tutta la fragilità del mio essere umana. I detriti che rivestivano i pendii esaltavano ancor di più il bianco che si contrapponeva all’oscurità dei passaggi dei canyon. La maestosità del ghiacciaio non è solo fisica, è storica, lui rappresenta la nostra memoria, custodisce la nostra storia. È a lui che dobbiamo chiedere chi siamo. Ancora a lui dobbiamo rivolgerci rispettosamente per cercare di arginare i danni irreparabili causati dal riscaldamento globale del quale noi siamo gli unici artefici.