Di recente ho realizzato il mio sogno: poter stare per un lungo periodo in Himalaya ad osservare e documentare il leopardo delle nevi. Durante la preparazione del viaggio, la consapevolezza dei luoghi in cui mi sarei recata ha comportato il timore di non riuscire. Arrivata in india però dopo tre giorni di viaggio attraverso montagne e valichi ho raggiunto finalmente la meta del villaggio e mi sono sentita in un luogo famigliare.
Gli abitanti sempre sorridenti non mi facevano mancare nulla nonostante il disagio fosse totale: mi sono trovata immersa in un luogo in cui le antitesi (agio e disagio, compagnia e solitudine) trovavano la loro sintesi. Calata in questa nuova realtà, a poca distanza da un monastero buddista dove ho assistito all’invocazione di un mantra, ho anche realizzato e ritrovato gli affetti che mi hanno resa non senza difficoltà quella che sono oggi. Qualcosa di questo luogo è rimasto ancora “sospeso”, da qui la mia necessità di dover chiudere un cerchio, purtroppo ancora aperto.
Sono state grandi le difficoltà da affrontare giornalmente per riuscire a seguire questi elusivi felini. La popolazione di questi luoghi convive con i leopardi delle nevi; e qui ho avuto la grande fortuna di seguire ed osservare una coppia di fratelli appena separati dalla loro mamma. Loro, ormai soli e ” quasi adulti”, devono imparare a conoscere il territorio e a procacciarsi il cibo, ed il loro gioco è il vero “l’allenamento alla caccia” e alla vita. Immergendomi nella loro quotidianità, ho inoltre realmente capito l’urgenza della loro salvaguardia e del grande lavoro che fanno queste popolazioni per proteggerli.